Continuerò a fiorire

  • Autore dell'articolo: ilvolocontinuo.it
Nicola racconta come la fede e la perseveranza siano stati dei fari nel suo percorso di transizione

La storia di Nicola

Mi chiamo Nicola e ho 24 anni. Ho sempre sofferto di una forte ansia legata alle interazioni sociali e al mio fisico.

Quando avevo 17 anni i miei genitori si separarono, mia sorella, con la quale non avevo alcun rapporto, si trasferì in Spagna e io mi trovai solo. Tuttavia, dal momento in cui io e mia madre ci separammo da mio padre tutto iniziò a cambiare: la mia ansia sembrava più leggera e iniziavo a vedermi davvero per la prima volta.

In quel periodo capii di essere una persona transgender, ne presi consapevolezza quando per andare a scuola mi impellicolavo il petto per appiattirlo. Inizialmente non ne parlai con nessuno perché per me era una cosa troppo grande, mi chiedevo perché fosse capitato proprio a me e mi sembrava impossibile poter affrontare una transizione, quindi lasciai passare la cosa finché nel 2016 incontrai il Buddismo.

Solo allora, dopo il diploma, confidai a un’amica di essere trans. Lei mi accolse subito, ma poco dopo le circostanze della vita ci allontanarono; questo mi fece soffrire così tanto che iniziai a recitare Nam-myoho-renge-kyo per uscire da quella situazione, e dopo soli due mesi decisi di ricevere il Gohonzon per prendermi la responsabilità della mia vita. Mi sentivo solo e perso, ma allo stesso tempo percepii che la mia vita si stava aprendo. Così, trovai il coraggio di rivelare anche a mia mamma e a mia sorella di essere transgender; sono state le mie più grandi sostenitrici e abbiamo iniziato a costruire un rapporto quasi da zero basato sull’accoglienza e il rispetto reciproco.
Iniziai il percorso di transizione dopo tanta attesa e perseveranza, e con grandissima gioia riuscivo a riconoscermi sempre di più.

A gennaio 2020 incontrai Ana, che era in Erasmus a Sassari, dove abito. Con lei c’è stata subito un’apertura totale priva di costruzioni, limiti e giudizi. Ora stiamo insieme e averla nella mia vita è un’emozione quotidiana. Considero questa relazione come un beneficio della pratica buddista, grazie alla quale ho sviluppato la consapevolezza di meritare di essere amato esattamente così come sono. Dopo qualche mese però, per via delle analisi sballate, dovetti interrompere il trattamento ormonale e caddi in depressione. Ana ritornò in Croazia, suo Paese d’origine, e iniziammo una relazione a distanza per due anni.

Ero profondamente triste e smisi di praticare per qualche mese, non volevo saperne più niente di Buddismo. Ma dentro di me risuonavano forti tutti gli incoraggiamenti del maestro Daisaku Ikeda che erano radicati nel mio cuore, e anche solo il pensiero, nonostante lo rifiutassi, mi dava la forza per non mollare. Allora ricominciai lentamente a recitare Daimoku e a ricontattare altre persone praticanti, che mi hanno supportato tantissimo.

Dopo quattro mesi di stop e di sfide ripresi il trattamento ormonale, ma prima di sentirmi veramente felice dovetti farmi coraggio e cambiare medico, poiché non mi sentivo ascoltato.
Ma Nichiren Daishonin scrive:

Il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?

Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, IBISG, vol. 1, pag. 911

Così a luglio 2022, dopo tanta sofferenza per l’attesa burocratica, ho finalmente cambiato il mio nome sui documenti e l’essere riuscito a sbloccarmi su questo punto mi sta dando modo di fiorire per quello che sono. Il 5 dicembre 2022 mi sono operato per la creazione del torace maschile, un sogno che coltivavo da quando avevo 12 anni. Considero l’operazione una tappa fondamentale del mio percorso: ora mi sento in pace con il mio fisico e, ancora adesso, provo una forte emozione quando mi guardo allo specchio.

Vi prego, utilizzate tutto ciò che vi accade come un trampolino di lancio per approfondire la vostra fede, trasformando brillantemente tutto ciò che appare negativo in benefici e valori positivi. Spero inoltre che darete dimostrazione di come sia possibile vincere nella vita mostrando agli altri splendide prove concrete

Daisaku Ikeda, La nuova rivoluzione umana, vol. 2, p. 135

Questo è il senso di missione che ora anima la mia vita.
Grazie alla pratica mi sento leggero: invece che reprimere l’ansia la accolgo e la trasformo per superare ogni difficoltà. Ora sto coltivando tante amicizie di valore e ho ripreso il rapporto con la mia amica dell’epoca. Ana è tornata in Italia e stiamo costruendo la nostra vita e quotidianità basata sull’amore e il rispetto reciproco. Provo persino una forte gratitudine verso mio padre per avermi dato la vita, nonostante il difficile trascorso tra noi.
Sia mia mamma sia mia sorella recitano Nam-myoho-renge-kyo e hanno ricevuto entrambe il Gohonzon! Penso che questa sia stata la conseguenza di quanto sia riuscito a trasformare la mia vita in positivo, utilizzando queste difficoltà per rafforzare i nostri legami e renderci una famiglia ancora più unita.

Riparto da ora con l’obiettivo di affrontare ogni sfida della vita continuando a migliorarmi come essere umano così come dice questo Buddismo che mi ha cambiato la vita.