Il Gohonzon: Il riflesso della Legge mistica

  • Autore dell'articolo: Luca Riccioni
Uno strumento per risvegliare il Budda che è in noi
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Ogni religione ha uno o più oggetti di culto. Per Nichiren Daishonin e la Soka Gakkai questo è il Gohonzon; una pergamena che attraverso degli ideogrammi rappresenta graficamente la Legge fondamentale della vita.

Perché una pergamena con ideogrammi per me incomprensibili dovrebbe portarmi all’illuminazione? È come un talismano porta fortuna? 

Ogni occidentale che vede il Gohonzon per la prima volta lo guarda con curiosità e un’espressione interrogativa sul volto. In fin dei conti, a meno che non si conosca il cinese e il sanscrito, quanto è scritto su questa pergamena non è leggibile. Ma quindi, cos’è, e a cosa serve? 

Lo specchio interiore 

Ognuno di noi possiede un potenziale innato, che grazie alla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo, può manifestare liberamente nella propria vita quotidiana. Questo potenziale non è altro che la più alta condizione interiore, la buddità. Nichiren ha espresso graficamente questa realtà nell’oggetto di culto denominato Gohonzon (giap. go=prefisso onorifico, honzon=oggetto di fondamentale rispetto).  

Al centro della pergamena, dall’alto verso il basso, c’è scritto proprio nam-myoho-renge-kyo e subito sotto vi è apposta la firma: Nichiren. Ai lati sono rappresentate simbolicamente quelle che possiamo considerare tutte le funzioni della vita, sia ambientali che individuali, sia positive che negative. In questa rappresentazione scritta troviamo anche i dieci mondi; principio fondamentale del buddismo che descrive dieci stati d’animo che accomunano ogni essere umano. Dal più basso, l’inferno, che si contraddistingue per essere una condizione di profonda sofferenza, dalla quale difficilmente riusciamo a percepire una via d’uscita; al più alto, la buddità, simboleggiata dalla persona (nella pergamena è la firma – Nichiren) che si risveglia alla Legge fondamentale della vita Nam-myoho-renge-kyo). 

Per questo motivo possiamo considerare il Gohonzon come uno specchio che ci offre l’immagine del risveglio interiore al proprio infinito potenziale. Quando la persona risveglia la Legge nel suo cuore, ogni cosa si armonizza ad essa. Da questa armonizzazione scaturisce una saggezza che permetterà di dar valore ad ogni nostra caratteristica e ad ogni situazione nella quale ci troviamo. Non conterà più se quello che stiamo vivendo è difficile o facile, sperato o indesiderato, gioioso o sofferente. Decidendo di essere noi quella persona che si risveglia alla Legge, saremo sempre in grado di sviluppare capacità e forza necessarie per superare difficoltà o perseguire il nostro sogno.

L’Oggetto di culto per l’osservazione della mente

Il Gohonzon diventa il punto di partenza per ricercare interiormente una risposta a dubbi, problemi e sofferenze. Non è sempre facile partire da sé stessi. A volte le difficoltà o le ingiustizie che incontriamo sono enormi e soffrire sembra l’unico diritto al quale appellarci; dimenticandoci che, nonostante tutto, possiamo essere felici e a nostro agio. Le sofferenze fanno parte della vita, ma andare davanti al Gohonzon e ripartire da noi è l’azione più importante che possiamo fare. Lì possiamo costruire una felicità indipendente dall’esterno. Lì davanti ricerchiamo la soluzione in noi, e non al di fuori. La gioia che riesce a scaturire dal nostro cuore, soprattutto nei momenti critici, sarà solida. Impariamo a conoscere la natura della nostra mente e a superare i nostri limiti. Mettiamo in discussione le nostre convinzioni errate (“non sono attraente”, “non troverò mai un lavoro”, “non andrà bene l’esame”) e iniziamo a muovere i primi passi liberamente. Costruire un forte io, capace di non arrendersi e di abbracciare coraggiosamente la realtà che lo circonda è il nucleo di una vita che ricerca costantemente la felicità.

Perché si sceglie di ricevere il Gohonzon?

Ogni giorno ci troviamo a fare i conti con sfide da superare. Accogliere il Gohonzon nella propria vita testimonia la decisione quotidiana di andare oltre gli ostacoli, e oltre sé stessi. L’oggetto di culto diventa quindi una causa esterna ed un espediente per portare avanti un percorso di crescita e ricerca della felicità. Tutto questo include sempre le altre persone. Infatti, secondo il buddismo, non può esistere una felicità duratura senza curarsi anche del bene degli altri o costruendola a discapito degli altri.

Un bene più grande

A differenza di altri oggetti di culto, il Gohonzon non raffigura una divinità alla quale rivolgersi. Come abbiamo detto, è uno strumento che ci permette di canalizzare la nostra attenzione e la nostra ricerca alla realizzazione di una trasformazione verso una bene maggiore rispetto al momento presente, quale esso sia. Il buddismo di Nichiren Daishonin e la Soka Gakkai hanno sempre promosso la creazione di un movimento che permettesse alle persone di perseguire la propria e l’altrui felicità. Persone capaci che non ricercano nel conflitto la risoluzione dei problemi, ma che si assumono la responsabilità di sviluppare una società pacifica perseguendo i propri obbiettivi.

Attualità

La nostra società è espressione e conseguenza delle persone che la vivono. Esprime i traguardi positivi e negativi che abbiamo raggiunto nei secoli. È innegabile che non abbiamo ancora imparato come convivere tra di noi, o con la natura. La Soka Gakkai crede fermamente nel potenziale e nella responsabilizzazione di ogni individuo, consapevole che tutto comincia da un dialogo inclusivo in grado di rispettare la diversità e la sacralità della vita. Abbracciare il Gohonzon significa condividere questi ideali e decidere di diventare un buon cittadino che quotidianamente offre la propria crescita personale agli altri. 

Cosa ne pensi? Credi anche tu che sia il momento di agire?