Diventare protagonista della propria vita

  • Autore dell'articolo: ilvolocontinuo.it
Attraverso gli sforzi per trasformare se stesso Mohamed costruisce una fiducia inscalfibile nella sua esistenza

La storia di Mohamed

Mi chiamo Mohamed e pratico il Buddismo di Nichiren da 11 anni. Quando ho iniziato a praticare ero un ragazzo arrabbiato con la vita e con la società, mi sentivo solo, sfortunato ed impotente a causa della perdita dei miei genitori da piccolo e dei problemi avuti dopo la loro morte con i miei zii.

Vivevo la sofferenza rifugiandomi nell’autocommiserazione e ricercando l’autodistruzione con alcol e droghe. Nonostante le tante persone intorno, il senso di solitudine che provavo era molto forte. Quando mi parlarono di Nam myoho renge kyo, le cose che più mi colpirono furono:

  • Siamo nati per essere felici e a nostro agio
  • Possiamo trasformare la nostra vita e decidere del nostro destino.

Fino a quel momento ero convinto che soffrire fosse giusto, che vivere con gioia le situazioni brutte fosse sbagliato e che non ci fosse alcuna speranza per cambiare la mia vita e la società.

Dopo all’incirca un anno da quell’incontro iniziai a praticare seriamente e sentii nascere la speranza nel mio cuore. Decisi di diventare membro dell’organizzazione e ricevere l’oggetto di culto, il Gohonzon, sentendo che quella scelta era la più coraggiosa che avessi preso fino ad allora e che da quel momento in poi la vita era nelle mie mani, non ero più vittima del destino, ma potevo decidere se essere felice o no. Volevo lottare e realizzare il mio desiderio di costruire una famiglia e sentirmi protagonista della mia vita.

Inizialmente, in realtà, le cose intorno a me iniziarono a peggiorare ed emersero tantissime sofferenze. Questa volta però sapevo che potevo fare qualcosa. Recitavo Nam-myoho-renge-kyo, studiavo il buddismo tutti i giorni e mi prendevo cura di me stesso e degli altri. Rimasi colpito da questo estratto in cui Nichiren Daishonin scrisse:

“Considera allo stesso modo sofferenza e gioia e continua a recitare Nam Myoho Renge Kyo” e “Il Budda scrisse che bisogna diventare maestri della propria mente e non lasciare che la mente sia la propria maestra”

RSND, vol.1, pag. 607; Ibidem, pag. 345

In questi 11 anni ho affrontato grossi problemi economici, difficoltà ad avere situazioni abitative stabili, relazioni andate male, ricadute nelle mie vecchie tendenze, sfiducia, dubbi e paure. Ad ogni modo posso dire con fermezza che da quando ho iniziato a recitare Nam myoho renge kyo la mia vita è sempre andata migliorando, anche quando sembrava non fosse così.

Da febbraio di quest’anno ho ricevuto un’ulteriore “promozione” sul lavoro e, attualmente, guadagno 4 volte tanto quello che guadagnavo 6 anni fa, quando ho iniziato il mio attuale impiego, e a maggio ho comprato casa, ricevendo un mutuo al 100% con tasso agevolato.

Inoltre, sto costruendo una famiglia armoniosa basata sui valori buddisti insieme alla mia compagna e a nostra figlia, nata il 2 giugno di quest’anno. L’esperienza della sua nascita è stata per me l’ennesima prova concreta di frutto di una trasformazione interiore che mi ha portato a coltivare un’immensa fiducia nella vita. Stando alle previsioni la bimba sarebbe dovuta nascere a metà Giugno.

Il 31 Maggio parto per Bruxelles per lavoro, pianifico tutto in modo da poter fare questo ultimo viaggio e poi essere a casa pronto ad accogliere la nuova meravigliosa vita. La mattina successiva al mio arrivo la mia compagna mi dice che forse le si sono rotte le acque e, ovviamente, cado in un turbinio di ansie e paranoie.

Recito Nam myoho renge kyo e decido che avrei vinto sulle mie paure, che era impossibile che non mi trovassi nel posto giusto al momento giusto. Controllo i voli e non ce ne sono da Bruxelles per rientrare in Italia prima di sera. Mi viene in mente che posso prendere un treno e andare ad Amsterdam. Il treno c’è, il volo per arrivare prima pure. Fantastico, parto. Arrivo alla stazione, non ho il biglietto. Racconto la storia alla controllore del treno che capisce la situazione e mi fa salire. Partiamo, arriva per farmi il biglietto e mi dice: sarebbero 130 euro ma data la notizia vogliamo farti un regalo: spendi 50 euro.

Arrivo in aeroporto e compro un mazzo di 50 bellissimi tulipani per la mia compagna. Talmente belli che quando salgo sull’aereo (che stava partendo con circa 40 minuti di ritardo), la hostess mi chiede: “Dove vai con questi tulipani?”. Le racconto la storia e lei con un super sorriso inizia a chiedere alle persone di salire velocemente sull’aereo perchè dovevamo partire. Mi siedo, torna da me e mi dice che il pilota mi voleva in cabina. Vado in cabina di pilotaggio e mi dice: “Devo accelerare?” E io gli rispondo: “Se puoi!” Alla fine partiamo e recuperiamo circa 25 minuti in volo. Scendo e mi regalano un pupazzetto con una dedica.

Aida Kaori è nata alle 4 di notte del 2 Giugno. Il parto è andato benissimo e ci siamo pure divertiti! Vorrei concludere con questo incoraggiamento del mio maestro, Daisaku Ikeda:

Tutte le nostre attività cominciano dalla fede nella natura di Budda di tutte le persone. Ma questo non è niente di speciale. Possiamo essere noi stessi. La cosa importante è credere nel nostro potenziale, sforzarci di rivelare la nostra natura di Budda, crescere come essere umani, diventare assolutamente felici e aiutare gli altri a fare lo stesso.

Daisaku Ikeda, Il mondo del Gosho, p. 540