La felicità è la ricchezza più preziosa

  • Autore dell'articolo: ilvolocontinuo.it
Naomi racconta come ha messo da parte le paure per realizzare i suoi sogni
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La storia di Naomi

Mi chiamo Naomi, ho 27 anni e vivo a Firenze, ma sono originaria di Lanciano, in Abruzzo. Pratico il Buddismo di Nichiren Daishonin dal 2024, anche se l’ho incontrato per la prima volta dieci anni fa.

Sono cresciuta in una famiglia dove, per sopravvivere, bisognava lavorare il più possibile senza lamentarsi. Per i miei genitori, crescere significava diventare una persona autonoma, con una vita stabile e sicura.

Questo mi ha portato a comprendere subito il valore dei soldi, e per una bambina curiosa come me il denaro non era uno strumento, ma un limite che mi impediva di realizzare ciò che desideravo.

Anche il mio percorso formativo è stato contagiato dall’obiettivo dell’emancipazione: ho studiato fashion design perché credevo che mi avrebbe permesso sia di essere creativa, sia di avere una stabilità economica lavorando in azienda.

Per anni ho vissuto mettendo al primo posto il dovere, mai la mia felicità. Persino realizzare la felicità altrui lo percepivo come dovere morale. La mia salute, i miei sogni e il mio benessere venivano sempre dopo quelli degli altri.

Infatti, dopo gli studi mi sono trasferita nelle Marche per un tirocinio, che però alla fine non si è potuto svolgere. Sono rimasta lì e ho trovato altri lavori, amicizie, hobby; poteva sembrare comunque una vita appagante, ma non era quello che desideravo.

Ma il maestro Ikeda afferma:

Lo scopo della fede è diventare felici. Spero che tutti voi intraprenderete questo cammino sicuro, senza deviare su strade secondarie che conducono all’infelicità. Vi prego di avanzare con fiducia e orgoglio!

Daisaku Ikeda, Giorno per giorno, 4 novembre

A settembre 2024 mi sono trasferita da mia zia a Roma, una città immensa che mi travolgeva con il suo ritmo incessante. Avevo iniziato a fare la stilista in un’azienda di maglieria credendo che fosse il lavoro dei miei sogni, ma dietro la facciata splendente si nascondeva un ambiente tossico, fatto di abusi e comportamenti che soffocavano la mia dignità.

Mi sono ritrovata sfruttata e delusa. Nel tentativo di monetizzare la mia passione per la moda, me ne sono solo allontanata.

Il punto di svolta è arrivato quando grazie a mia zia, da anni membro della Soka Gakkai, ho iniziato a recitare Nam-myoho-renge-kyo. Ero talmente curiosa che le ho chiesto io stessa di partecipare agli incontri buddisti insieme a lei!

Ricordo con chiarezza il primo desiderio che emerse praticando: volevo che l’amore di un ragazzo del mio paese natale colmasse il mio senso di abbandono, e che la sua presenza mi facesse finalmente sentire degna, vista e amata.

Sono riuscita a instaurare una relazione con lui, eppure, più passava il tempo, recitando Daimoku e osservando i sottili mutamenti dentro di me, più la mia preghiera diventava comprensione. Così ho iniziato a praticare con il desiderio che entrambi potessimo trovare la nostra felicità, anche se questo ha significato lasciarci.

E in quel momento ho compreso cosa significa davvero elevare lo stato vitale: non si dovrebbe fuggire dal dolore, ma abbracciarlo con coraggio. Non è dagli altri che dipende il nostro sentirci vivi, ma dalla capacità individuale di risvegliare la Buddità intrinseca, quella fonte di gioia, saggezza e compassione che si trova nel cuore di ogni persona.

Grazie alla pratica buddista e ai compagni e le compagne di fede, ho scoperto una nuova me, più forte, coraggiosa e sicura di sé.

Così, a inizio 2025 ho deciso di trasferirmi ancora, questa volta a Firenze, dove è iniziata davvero la mia rinascita. Appena arrivata ho sentito tutto il calore e l’accoglienza dei praticanti.

Ho trovato subito lavoro come commessa, ma ogni giorno convivevo con la paura del costo della vita in città. E infatti il mio timore si è amplificato quando, dopo soli due mesi, hanno chiuso il negozio in cui lavoravo, lasciandomi a casa. La me di qualche tempo prima avrebbe reagito cercando immediatamente un’altra occupazione, spinta dall’urgenza di sentirsi al sicuro e dall’ansia di dover controllare tutto.

Stavolta invece, mi sono fermata e ho riflettuto sul percorso fatto fino a quel momento. Per la prima volta ho avuto la consapevolezza di meritarmi anche io qualcosa. Per questo motivo, ho deciso di realizzare il viaggio dei miei sogni: partire da sola per il Giappone.

Avevo spesso condiviso questo mio desiderio con le persone intorno a me, ma mi avevano sempre scoraggiata per vari motivi, soprattutto economici. Questa volta però avevo deciso di ascoltare il mio cuore e mettere da parte le paure razionali.

Thoreau, pensatore del rinascimento americano, scrisse nel suo diario: “Nulla deve essere posposto. Prendete al volo le occasioni. Ora o mai più. Dovete vivere nel presente, lanciatevi in ogni onda, trovate la vostra eternità in ogni momento”.

Non dovremmo rinviare ma cogliere l’attimo, vivendo con tutto il nostro essere nel presente. L’autore afferma che in questo modo ogni momento si trasformerà in eternità.

Daisaku Ikeda, Giorno per giorno, 14 aprile

Quel viaggio è stato come un cammino interiore, ho visitato luoghi di una bellezza indescrivibile e incontrato persone che mi hanno fatta sentire accolta anche a migliaia di chilometri da casa. E in quell’apparente disorientamento, ho sentito per la prima volta di essere esattamente nel luogo in cui dovevo essere.

Proprio durante il viaggio ho anche ricevuto una splendida notizia: ero stata ammessa all’Accademia di Belle Arti di Firenze, realizzando così un altro sogno nel cassetto.

Al mio ritorno in Italia, nel giro di pochi giorni ho sostenuto diversi colloqui, trovando immediatamente il lavoro di cui avevo bisogno: un impiego che mi permette di mantenermi, ma soprattutto di coltivare le mie passioni e lo studio.

Il vero cambiamento è stato comprendere che la Legge mistica non si manifesta solo tramite i benefici ottenuti, ma durante il percorso stesso, nel modo in cui affrontiamo le difficoltà, con coraggio, fiducia, gratitudine e determinazione.

Grazie a ciò, la scorsa estate ho deciso di ricevere il Gohonzon, lo specchio della nostra vita che ci aiuta a risvegliare il potenziale che è dentro di noi.

La routine, la famiglia, il lavoro e gli amici possono assorbirci al punto da farci dimenticare chi siamo davvero. Quando smettiamo di ascoltarci, anche nei gesti più piccoli, rischiamo di perderci.

Per questo motivo, sono determinata a non accettare più compromessi dettati da paure economiche o dal timore di non essere accettata dagli altri; da ora in poi sarò gentile con me stessa, perché volersi bene è una responsabilità personale. La felicità non è un premio per chi si sacrifica in silenzio, ma una scelta quotidiana.