La chiave è scalare la montagna davanti a noi

  • Autore dell'articolo: Team Storie
Shin'ichi ci racconta di come la lunga lotta con sé stesso l’abbia portato a vincere nell’ambito universitario

La storia di Shin’ichi O.

Mi chiamo Shin’ichi, ho 25 anni e sono nato e cresciuto a Ferrara. Mia mamma è italiana, e mio padre è giapponese e si sono conosciuti in Giappone grazie al Buddismo di Nichiren Daishonin, quindi è da quando sono bambino che conosco la pratica buddista.
Alle superiori mi sentivo insicuro e spesso mi ritrovavo a scendere a compromessi per sentirmi accettato dagli altri. Nel frattempo, a casa mia si organizzavano riunioni buddiste dedicate ai ragazzi delle superiori: lì avevo l’occasione di confrontarmi con altri coetanei senza sentirmi giudicato. In quegli incontri ho studiato gli insegnamenti di Daisaku Ikeda e ho iniziato il mio percorso di crescita personale. Mi colpiva l’idea che ogni individuo possiede una missione unica che solo lui può compiere: volevo capire quale fosse la mia. 

Terminato il liceo scientifico, mi sono iscritto alla facoltà di Fisica. Le materie mi piacevano ma, di nuovo, la mia insicurezza mi portava a screditarmi. Grazie alla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo iniziai a vivere gli esami come l’occasione di forgiare il mio carattere, ottenendo maggiori risultati. 
Conclusa la triennale mi sono iscritto alla magistrale nel ramo della fisica delle particelle, e, in quel periodo, si manifestò la possibilità di fare uno scambio con un centro di ricerca in Giappone. 
Per me, in quel momento, andare all’estero significava allontanarmi dalla mia ragazza, affrontare il senso di vergogna che provavo per non aver mai imparato il giapponese e sostenere sei esami in poco meno di tre mesi. 
Tuttavia decisi di non mollare e, incoraggiato dalle parole del mio maestro Daisaku Ikeda, decisi di sforzarmi fino in fondo. Fu con questa determinazione nel cuore che passai brillantemente tutti gli esami e a Febbraio 2020 partii per Tokyo. 
I sei mesi in Giappone sono stati un’esperienza umana ed universitaria indelebile. Tornato in Italia restava la scrittura della tesi e nel frattempo avevo passato la preselezione per entrare al dottorato di ricerca e dovevo prepararmi per il colloquio di ammissione.
Il grande beneficio di tutti gli sforzi compiuti fu che a settembre 2020 riuscii a laurearmi con il massimo dei voti, portando il primo progetto di tesi in collaborazione tra l’Università di Ferrara e quella di Tokyo. Una settimana dopo ricevetti la notizia che ero entrato al dottorato di ricerca in fisica delle particelle a Ferrara.
Grazie allo studio della fisica e a queste continue sfide è emersa una delle mie più grandi passioni: spiegare concetti difficili, come quelli del mondo delle particelle, con parole semplici aiutando soprattutto coloro che faticano a comprendere le materie scientifiche. 
Attualmente sono al secondo anno di dottorato e mai avrei creduto di ottenere questi risultati. Ripensando a come mi sentivo all’inizio del mio percorso, insicuro verso me stesso e le mie potenzialità, aver conseguito queste vittorie mi fa provare una gratitudine immensa. Per questo vorrei condividere con voi un incoraggiamento del presidente della Soka Gakkai, Daisaku Ikeda che mi ha sempre accompagnato in questo viaggio:

“Ciò che è importante è che vi sfidate in qualcosa. Non importa cosa. In seguito, con un impegno costante, la direzione che dovrete prendere vi apparirà chiara, in modo naturale. Quindi è fondamentale avere il coraggio di chiedervi come dovreste agire in questo stesso momento. La chiave, in altre parole, è scalare la montagna davanti a voi”

Ikeda, D., In cammino con i giovani, Esperia edizioni, p. 60