Serve davvero una religione con la sua fede, la preghiera e lo studio? Perché iniziare un percorso spirituale? Sono davvero così importanti il nostro sviluppo interiore e la cura degli altri?
Una cosa che ci accomuna come persone è il desiderio di realizzare la nostra vita ed essere felici. Però, per ottenere dei risultati, lo sforzo e l’impegno non possono mancare. Lo sport, la carriera scolastica, il lavoro o le relazioni, richiedono la nostra attenzione per essere indirizzate dove desideriamo.
La pratica quotidiana del Buddismo di Nichiren Daishonin e della Soka Gakkai si focalizza sull’individuo e il suo sviluppo interiore. Diventare spiritualmente forti è la base per realizzarsi e diventare felici, senza escludere chi ci è vicino. Per fare ciò, la pratica quotidiana è costituita da tre aspetti essenziali, che sono:
- Fede – basata sulla prova concreta e la sperimentazione personale del potere di Nam-myoho-renge-kyo presente in noi.
- Pratica – per sé e per gli altri
– La pratica per sé corrisponde alla recitazione quotidiana di Daimoku1 e Gongyo2 e al portare avanti la propria riforma interiore.
– La pratica per gli altri consiste nell’essere dei buoni amici, condividendo i princìpi del buddismo, insegnando la pratica e sostenendo gli altri nel superamento delle sofferenze e nella realizzazione della loro vita. - Studio – approfondimento della visione buddista della vita per poi agirla con coerenza. Creazione della propria consapevolezza sui prìncipi da applicare nel quotidiano
La pratica del Buddismo della Soka Gakkai è concreta e l’esperienza diretta, fatta da oltre 12 milioni di persone, ha permesso la sua divulgazione in 192 nazioni e territori. Lo stesso Nichiren, in un suo famoso scritto, dice “Mettete alla prova la verità del Buddismo adesso!”3
La preghiera, attivatrice del nostro agire
La preghiera si struttura nella recitazione di Nam-myoho-renge-kyo (Daimoku – trad. titolo) e Gongyo (trad. pratica assidua). È una pratica giornaliera che, secondo Nichiren, ha il compito di lucidare la nostra vita, permettendoci di riflettere la nostra natura illuminata in noi stessi e nell’ambiente. La preghiera diventa quindi l’opportunità per costruire la nostra tendenza a ricercare sempre una via per andare avanti liberando il nostro infinito potenziale. Ognuno di noi può rivitalizzarsi, giorno dopo giorno, ripartendo dalla pratica quotidiana, senza essere frenati dagli impedimenti, ma facendo emergere la lucidità e la forza necessarie per non arrenderci.
Lo studio, una bussola per guidare noi stessi
A volte non è semplice muoversi con coraggio, saggezza ed entusiasmo. Le nostre paure, i limiti autoimposti o le sofferenze, possono essere degli ostacoli insormontabili. Attraverso lo studio abbiamo l’opportunità di approfondire ed ampliare il nostro modo di vedere ciò che ci accade, proprio per indirizzare la nostra preghiera e andare a superare i nostri limiti e sconfiggere le nostre paure, comprendendone la natura e la funzione che hanno per noi. Il cambiamento che sperimentiamo, dato dalla pratica, diventa un beneficio e un messaggio di speranza che portiamo nei luoghi che abitiamo, attraverso il nostro esempio di trasformazione e di vittorie personali. Questo percorso, di conseguenza, accresce la nostra fede/fiducia nella nostra, e altrui, natura di Budda4.
Il Buddismo non distorce la realtà, ma anzi, è strettamente legato ad essa. Credendo fermamente nell’infinito potenziale della natura di Budda presente in ognuno di noi, gli scritti dei nostri maestri sono fonte di speranza e coraggio alla quale attingere per guidare la nostra crescita attraverso la preghiera, rimanendo fedeli a noi stessi.
Ciò che più sorprende è che la fede, secondo Nichiren, non è qualcosa che ci cade dall’alto, che bisogna accettare in quanto tale anche se non capiamo, ma la costruiamo in modo indipendente attraverso la nostra esperienza, dedicandoci costantemente alla pratica e allo studio.
Un cambiamento radicale basato sulla pratica di nam-myoho-renge-kyo
Cambiai completamente il modo in cui avevo vissuto per quasi sessant’anni […] l’ansia che derivava dal brancolare nel buio alla ricerca di risposte svanì completamente, la timidezza e la diffidenza scomparvero. I miei scopi nella vita si fecero sempre più grandi e le mie paure scemarono
Makiguchi, T., Buddismo e Società 190, p.40
Con questa profonda emozione nel cuore, Tsunesaburo Makiguchi, primo presidente della Soka Gakkai, ha fondato la nostra organizzazione e grazie al suo desiderio di condividere la gioia derivante da questa pratica, milioni di persone nel mondo stanno sperimentando i benefici dell’insegnamento di Nichiren Daishonin.
La vittoria nella nostra vita dipende da noi e prendersi l’impegno di diventare felici non è sempre facile, ma grazie a questa pratica è sicuramente alla portata di tutti!
Note e approfondimenti
1 – Daimoku letteralmente significa “titolo” ed è riferito appunto al titolo giapponese de Il Sutra del Loto, Nam-myoho-renghe-kyo, ed è il termine che viene utilizzato per indicarne la recitazione.
2 – Per Gongyo si intende la recitazione di due estratti de Il Sutra del Loto dei capitoli Espedienti (2° capitolo) e Durata della vita del Tathagata (16° capitolo), nei quali vengono espressi i due concetti principali che sono: 1 – Ogni persona è potenzialmente un Budda. 2 – L’eternità della vita.
3 – Daishonin, N., Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin vol.1, La scelta del tempo, p. 524
4 – Approfondimento sulle condizioni vitali. I dieci mondi: perché la condizione interiore è così importante?