La malattia è occasione di rinascita

  • Autore dell'articolo: ilvolocontinuo.it
Michele racconta come la sua malattia abbia fatto emergere il desiderio di vivere appieno
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La storia di Michele

Mi chiamo Michele, ho 21 anni e ho iniziato a praticare il buddismo nel 2015. Vengo da un paese della Calabria, ma attualmente vivo a Firenze dove studio Pittura all’Accademia di Belle Arti.

Durante le vacanze di Natale del 2021, mentre ero in Calabria, ho cominciato a sentirmi molto male. Nonostante l’iniziale ipotesi di un’intossicazione alimentare, ho capito che la situazione era più grave di quel che sembrava. Così ho insistito per andare in ospedale senza rimandare: sull’ambulanza, infatti, dissero a mia madre che forse non ce l’avrei fatta. In quel momento ho percepito che la vita è la cosa più importante, e che la felicità è provare gratitudine perché siamo vivi, così come siamo, qui e ora, perché da un momento all’altro tutto può cambiare.

In ogni istante di paura, e durante gli esami più dolorosi, ho continuato a recitare Nam-myoho-renge-kyo per rimanere tranquillo e perché i medici potessero svolgere al meglio il loro lavoro.
Sono stato ricoverato con una diagnosi di miopericardite acuta causata dalla terza dose di vaccino per il Covid-19, un effetto collaterale raro. Quando l’ho saputo, pur non provando cattivi sentimenti, mi sono ripromesso di non fare più scelte tanto importanti senza informarmi adeguatamente, in modo da agire sempre con consapevolezza.

Durante il periodo in terapia intensiva, il sostegno della mia famiglia e dei compagni di fede è stato fondamentale, tanto che una notte mi sono addormentato con il suono del loro daimoku in videochiamata. I loro incoraggiamenti mi hanno aiutato a mantenere uno stato vitale elevato e una profonda fiducia. Ho compreso che dovevo trovare un senso a quella situazione per dare una prova concreta del potere della vita e comprendere la sofferenza altrui.
Nichiren Daishonin scrive:

È il potere dell’arco che determina il volo della freccia, è la potenza del drago che controlla il movimento delle nuvole, è la forza della moglie che guida le azioni del marito […]. Anche chi è libero dalla malattia non può sfuggire alla transitorietà della vita, ma tu non sei ancora vecchia e, poiché sei una devota del Sutra del Loto, non andrai incontro a una morte prematura.

L’arco e la freccia, Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, IBISG, vol. 1, pag. 585

Grazie a queste parole è emerso in me il desiderio di rinascere, di prendermi cura della mia vita e apprezzarne ogni momento.

I mesi successivi sono stati molto difficili, sia a livello fisico per la convalescenza, sia mentale: ho cominciato a soffrire di ansia per la paura di morire e temevo costantemente di stare di nuovo male. Nonostante ciò, mi sono sforzato giorno dopo giorno rafforzando la mia pratica quotidiana, allenando la fiducia nel fatto che l’inverno si trasforma sempre in primavera.
Dopo sette mesi mi sentivo finalmente bene e sono tornato alla normalità, tanto da riuscire a partire per l’erasmus in Spagna, cosa che a quel punto non credevo avrei fatto!

A settembre 2023 sono tornato in Calabria, tuttavia poco prima di rientrare a Firenze sono ricomparsi i sintomi e mi hanno ricoverato di nuovo in terapia intensiva perché stavo rischiando l’arresto cardiaco. Se fisicamente ho reagito meglio della prima volta, psicologicamente è stato peggio: mi sono sentito cadere il mondo addosso.

Inoltre, poco dopo il mio secondo ricovero, il maestro Daisaku Ikeda ci ha lasciati. Nonostante la normale tristezza per la sua perdita, sono stato profondamente incoraggiato: lui sarebbe dovuto morire a 30 anni perché gravemente malato di tubercolosi, ma grazie al suo spirito e alla sua pratica buddista ha vissuto fino a 95 anni ed è amato da tutto il mondo. Essendo suo discepolo, ho pensato che potevo e volevo farcela anche io, senza avere rimpianti. Portavo nel cuore le sue parole:

Recitando Nam-myoho-renge-kyo con la determinazione che alla fine vincerete, sarete sicuramente in grado di far emergere il vostro più grande potenziale e di aprire la strada al miglior futuro possibile.

Daisaku Ikeda, Verso il 2030 – Ai miei giovani successori, tedofori di giustizia

Ho perseverato nella preghiera con fiducia nel fatto che avrei sicuramente trasformato la mia vita, e questo mi ha permesso di tirare fuori il coraggio e la forza per illuminare le mie paure. Avere degli obiettivi per il futuro è stato fondamentale per non perdere la speranza, e così ho iniziato un percorso di psicoterapia per affrontare al meglio la situazione e riprendere in mano la mia vita sociale.

Sono tornato a Firenze a febbraio 2024, e una visita cardiologica molto importante ha confermato che ora il mio cuore sta bene, posso fare sport e utilizzare il mio corpo normalmente!
Adesso è fondamentale per me vivere nel modo più attivo possibile per non perdere nessun attimo del presente. Inoltre, ho capito l’importanza di avere uno stile di vita regolare, come incoraggia il maestro Ikeda, per poter dormire bene di notte ed essere energico durante il giorno.

Grazie a questo equilibrio, l’Accademia di Belle Arti sta andando molto bene e mi sono iscritto a un corso di danza del ventre e a uno di make-up cinematografico. Sono determinato a non rimandare ciò che posso fare oggi e affermarmi nel mondo dell’arte performativa e visiva.

Questa esperienza mi ha insegnato l’importanza di vivere con empatia e saggezza, di non farmi fermare dai problemi e di fare le cose che mi fanno stare bene rispettando il momento in cui mi trovo: so che grazie alla pratica buddista posso vivere ed essere me stesso al cento per cento!