Anche se sono nato in una famiglia con varie tradizioni religiose, esse non erano abbastanza per me. Stavo cercando una religione che mi rendesse veramente libero.
Prima di praticare il Buddismo vivevo in modo sconsiderato e irresponsabile. Attraverso questa pratica, senza accorgermene, ho conquistato i cuori di tutti i miei colleghi. E ho addirittura ricevuto il “premio del presidente” presso l’azienda dove lavoravo. Attualmente lavoro come ingegnere di sistema presso un’importante banca del Ghana.
L’11 settembre 2012, mentre partecipavo al corso della SGI tenutosi in Giappone, ho avuto l’opportunità unica, insieme agli altri rappresentanti dell’Africa, di incontrare Sensei e la signora Ikeda nel cortile del palazzo del Seikyo Shimbun. Mentre ci salutava, Sensei si è tolto il berretto e ci ha guardato uno alla volta come se stesse facendo tesoro di ciascuno di noi.
Abbiamo esultato, versato lacrime e rideterminato con maggiore forza. Mi sono sentito subito pieno di energia e ho gridato “Sensei!” con il pugno alto. È stato un momento molto toccante per me poiché ci aveva dimostrato la sua incrollabile fiducia nei giovani.
Dopo questo grande incontro con Sensei, ho dovuto affrontare una dura prova. Il 16 marzo 2013 io e mia moglie ci siamo sposati. In seguito, abbiamo avuto il nostro primo bambi no. La gravidanza si è svolta tranquillamente e senza complicazioni.
Il 5 febbraio 2014 mia moglie ha partorito il nostro maschietto che purtroppo però ci ha lasciati subito.
Questa sfida è stata emotivamente difficile, sia per me che per mia moglie. Fortunatamente e inaspettatamente, abbiamo ricevuto un messaggio da Sensei e dalla signora Ikeda che ci ha incoraggiato a dimostrare la grandezza della nostra fede.
Il 5 febbraio 2015, esattamente un anno dopo, mia moglie ha partorito la nostra bambina, che assomigliava in modo sorprendente al bambino che avevamo perso.
Ora cresce felicemente nella famiglia Soka.
Imparando dalla battaglia di Sensei nella campagna di Osaka, noi, il Gruppo giovani del Ghana, abbiamo iniziato a visitare a casa i giovani in tutto il paese. Inoltre stiamo tenendo riunioni online con i giovani durante questo difficile periodo della pandemia da Coronavirus.
Utilizzando questo sistema, siamo in grado di connetterci con ancora più giovani di prima. Circa 300 membri del Gruppo giovani hanno recitato almeno un’ora di Daimoku al giorno individualmente per il grande successo della Riunione mondiale dei giovani.
Durante il suo primo viaggio all’estero nel 1960, Sensei visitò la sede delle Nazioni Unite negli Stati Uniti e dichiarò che il ventunesimo sarebbe stato il secolo dell’Africa. Il nostro voto è concretizzare questa dichiarazione.
Vorrei condividere il mio sogno per il futuro in una poesia intitolata “I have a dream!”:
Io ho un sogno!
Giovani che emergono da ogni luogo
come Bodhisattva della Terra
brillando di coraggio e fiducia
uniti agli amici e alle famiglie,
uniti nei cuori
usando la saggezza della musica e della cultura portando speranza alle loro comunità
allo stesso ritmo del sogno del loro maestro
“I make a vow”: anche se gli altri dovessero cambiare, io non cambierò finché questo sogno non sarà realizzato.