La direzione della mia vita dipende esclusivamente da me

  • Autore dell'articolo: Redazione
Milo ci racconta di come è riuscito a trasformare se stesso e a realizzare tutto quello che aveva sempre ritenuto impossibile

La storia di Milo

Ciao, mi chiamo Milo e ho 31 anni.
I miei genitori, entrambi praticanti del Buddismo di Nichiren, si separarono subito dopo la mia nascita e, dopo poco tempo, mio padre iniziò una nuova relazione e il nostro rapporto andò scemando.

Durante l’infanzia non facevo che chiedermi perché proprio a me dovesse capitare una situazione familiare così e, arrivata l’adolescenza, il mio atteggiamento peggiorò drasticamente: a 15 anni iniziai con le prime serate a base di fumo ed alcool e in poco tempo la mia vita divenne frettolosa, contornata da risse e denunce. Nel frattempo, mia madre cadde in depressione, perse il lavoro e tentò il suicidio. Una sera, infatti, arrivato a casa la trovai in stato di incoscienza. Chiamai un’ambulanza e riuscirono a salvarla, ma venne ricoverata in un ospedale psichiatrico.

Passai quel periodo vivendo da solo e pensando che la mia vita fosse giunta a un capolinea. Sin da quando ero bambino, incoraggiato da mia madre, partecipavo ai meeting buddisti, ma lo facevo per inerzia. In quei giorni, però, iniziai a riflettere sulla direzione che stava prendendo la mia vita e in concomitanza con il ritorno di mia madre in casa, accadde qualcosa che mi fece davvero prendere la decisione di iniziare a praticare il Buddismo per migliorare me stesso: ebbi l’ennesimo problema con la legge e, per la prima volta, sotto gli occhi di mia madre che, a quel punto, mi mise definitivamente alle strette: o trovavo un lavoro entro una settimana, oppure non sarei più stato il benvenuto in casa.

Fu in quel momento che decisi di iniziare a praticare il Buddismo per la felicità mia e della mia famiglia, e cominciai a trasformare il mio karma.

Iniziai a recitare Nam myoho renge kyo e dopo pochissimo tempo trovai lavoro come cameriere in un ristorante. Inizialmente fu difficile perché in un mese guadagnavo quello che prima ottenevo in un paio di giorni, ma, praticando il Buddismo, per la prima volta nella mia vita, iniziai a sentirmi più saggio e consapevole, a capire e a percepire che la direzione della mia vita dipendeva esclusivamente da me.

Da quel momento iniziai a desiderare sinceramente di crescere e di sfruttare al massimo le mie potenzialità. Andai all’estero, prima in Spagna e poi a Londra, imparai le lingue e accumulai grandi esperienze lavorative che, tornato in Italia, mi resi conto volevo far fruttare al massimo.

Per questo motivo, per un periodo, mi trovai a fare due lavori: il primo come cameriere, e il secondo come perito in un terminal container. Il lavoro come perito rappresentava qualcosa di nuovo per me: una sfida nel credere in me stesso e nel mettere in pratica sia tutto quello che avevo imparato grazie alle precedenti esperienze lavorative, sia grazie alla pratica buddista. Il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda affermò:

Quando ti sforzi col massimo accanimento, manifesti capacità che non avevi mai avuto prima, o forse dovrei dire capacità o potenzialità che avevi sempre posseduto e mai utilizzato.

Ikeda, D., Una rivoluzione della Leadership, Esperia edizioni, p. 12

Grazie agli sforzi compiuti in questi anni, attualmente quello di perito è diventato il mio lavoro e a febbraio 2020 ho ottenuto un grande risultato, ricevendo la promozione di responsabile di un ramo della nostra azienda.

Nel frattempo, riuscii a riallacciare il rapporto con mio padre, e capii di aver davvero trasformato tutte le sofferenze passate in benefici, quando mi trovai a festeggiare il mio primo compleanno insieme a entrambi i miei genitori: quello fu per loro il punto di partenza per ricostruire un rapporto libero dal rancore.

Parallelamente, in campo sentimentale, qualche anno fa, arrivai a recitare Nam myoho renge kyo per 4 ore al giorno tutti i giorni con il desiderio di una relazione sana e di valore. Praticando assiduamente e con sincerità cambiai atteggiamento anche in questo ambito e grazie alla mia trasformazione personale, una relazione d’amicizia decennale si trasformò in una relazione sentimentale che dura ancora oggi, che si rafforza di giorno in giorno e che ci ha portato ad avere un bellissimo bambino, Santiago, nato 3 anni fa.

Da allora io e Sarah abbiamo dovuto affrontare molte sfide, ma non ci siamo mai arresi e oggi, dopo 14 anni che pratico il Buddismo, mi rendo conto che sono partito in questo viaggio sentendomi solo, senza prospettive né speranze, ma oggi capisco che tutte le sofferenze che ho vissuto e che ho affrontato con la fede buddista, mi hanno davvero permesso di vincere su me stesso e dato la forza di non arrendermi mai, qualsiasi cosa dovesse accadere. Come afferma il mio maestro, Daisaku Ikeda, quando scrive:

La gemma più bella, indipendentemente dalla sua qualità intrinseca, non si può distinguere dal pietrisco e dai ciottoli senza valore finché non viene scoperta e lucidata da un esperto artigiano. Quando avviene l’incontro con un abile artigiano essa si trasforma in un tesoro prezioso. Tutte le persone capaci all’inizio sono come gemme grezze. E’ il maestro che le plasma e le lucida fino a farle diventare persone straordinarie.

Ikeda, D., Una rivoluzione della Leadership, Esperia edizioni, p. 96