Dite a voi stessi: “ce la farò!”

  • Autore dell'articolo: Althea
Mi chiamo Althea, ho 24 anni e sono una studentessa di lettere moderne. Ho sempre avuto poca fiducia nelle mie capacità e per questo motivo i primi anni di università sono stati difficili per me.

Mi chiamo Althea, ho 24 anni e sono una studentessa di lettere moderne.
Ho sempre avuto poca fiducia nelle mie capacità e per questo motivo i primi anni di università sono stati difficili per me.
Davo pochi esami e così, al primo anno fuori corso, ho cercato un lavoro. Mi avevano assunta come baby-sitter per alcuni mesi, ma non trovavo un altro lavoro e non riuscivo a fare più nulla, nemmeno alzarmi dal letto. L’unica cosa che ho fatto è stata tornare a casa dai miei genitori. 

L’idea di lasciare l’università mi faceva sentire ancora più insoddisfatta, perché, in fondo, non era quello che volevo. Sentivo che la mia vita stava perdendo di significato e che ero sempre sull’orlo di attacchi di panico. Non praticando ancora non trovavo la forza necessaria ad affrontare le mie paure e ho lasciato che col tempo queste diventassero sempre più forti fino ad arrivare a farmi sentire totalmente disarmata nei confronti della vita. Avevo la sensazione di non poter più lottare, che non ci fosse più nulla da fare per me, per il mio futuro. Non trovavo più motivazioni che mi aiutassero ad uscire dal profondo inferno emotivo nel quale mi trovavo. 

I miei genitori, entrambi buddisti, mi hanno consigliato di provare a recitare Nam myoho renge kyo e così ho iniziato a praticare il Buddismo. Recitare con costanza mi aiutava a trovare la forza per affrontare la giornata di ora in ora e in pochi giorni la mia vita ha cambiato bruscamente direzione. A piccoli passi, ma con un’energia vitale incredibile, ho ricominciato a studiare, a dare gli esami e a lavorare. Ogni mattina, prima di studiare, leggevo un messaggio del maestro Ikeda rivolto ai giovani:  

[…] quando vi sentite sonnolenti e sopraffatti da un senso di indolenza, dite a voi stessi: “Ce la farò’!”. Questa esclamazione dà un salutare scossone alla nostra volontà e la risveglia. Lo spirito risollevato sarà nuovamente libero di andare verso la verità, verso ciò che è giusto.

D. Ikeda, Messaggio ai giovani” da “Che cos’è la rivoluzione umana”, Esperia, p. 238

Grazie alla recitazione di Nam myoho renge kyo e all’incoraggiamento del mio maestro, senza rendermene conto avevo trasformato le mie paure in energia vitale.
Quando ho realizzato che il motivo principale della mia sofferenza era la mancanza di fiducia nelle mie capacità e nel mio potenziale, ho promesso a me stessa di non dubitarne più. Ho deciso di impegnarmi seriamente per finire gli studi diventare un’insegnante. Sento che questa è la strada migliore per realizzare la mia missione. Ho affrontato cinque volte l’esame di letteratura latina, per me il più difficile. Ci sono stati dei momenti in cui mi sentivo scoraggiata, ma pregando e studiando sono riuscita a non arrendermi. Inoltre, la mia lotta incoraggiava altri ragazzi in difficoltà per lo stesso esame e questo mi dava ancora più forza. 

Il giorno dopo averlo passato, sono stata contattata da una scuola per una supplenza di dieci giorni. Non credo di essere mai stata più felice! 

Ora sto scrivendo la tesila mia laurea è prevista per marzo, poi a settembre mi iscriverò alla laurea magistrale. Ogni giorno recito e mi impegno con l’obiettivo di sviluppare tutto il mio potenziale per diventare una buona insegnante e creare una scuola e una vita di valore.